RASSEGNA “SUI GENERIS”. L’ASSOCIAZIONE GiULia GIORNALISTE RACCONTA LA SETTIMANA DI NOTIZIE SULLE DONNE

L'associazione Giulia Giornaliste, con la Rassegna Sui Generis, si occupa di analizzare i giornali in un'ottica di genere, per mostrare le disparità anche all'interno delle redazioni

L’associazione G.i.U.L.i.a. (acronimo di: GIornaliste Unite LIbere Autonome), dal 2022, prosegue con il suo osservatorio sui giornali in ottica di genere

Una settimana di notizie sui nostri media: come e quanto si parla di donne? E quante giornaliste descrivono il mondo? sono queste le domande che si pone G.i.U.L.i.a. Giornaliste, l’associazione, nata nel 2011, ha un rilievo nazionale fra giornaliste professioniste e pubbliciste che aderiscono allo spirito democratico, antifascista e solidaristico del Manifesto fondativo.

SETTIMANA DAL 12 AL 17 MAGGIO 2025:

Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Domani, Il Giornale, Il Manifesto, Il Messaggero, Il Fatto quotidiano, Avvenire, Libero, La Verità, La Gazzetta dello Sport, Tutto Sport, Corriere dello sport e uno sguardo al web

Le firme in prima pagina: uomini 1010, donne 329

Editoriali, commenti e analisi: uomini 200, donne 41

Le interviste: a uomini 350, a donne 77

Una settimana segnata dai primi giorni del pontificato di Leone XIV con tante pagine dedicate e interviste a chi lo ha conosciuto. Importante per noi capire quello che sarà il suo atteggiamento verso il mondo femminile e molto dipenderà dalla conferma delle nomine fatte da Papa Francesco, prima di morire, vedremo. Per il resto tiene banco la politica internazionale e in un mondo sempre più in guerra si fa fatica a rintracciare nei giornali argomenti che riguardino noi. Purtroppo a questa mancanza provvede la cronaca nera: in una settimana tre donne uccise, il drammatico epilogo del detenuto in permesso di lavoro che si lancia dalle guglie del Duomo di Milano, dopo aver ucciso una donna e ferito un collega. Poi molestie, tante anche in ospedale nella civilissima Piacenza o alla Corte penale internazionale, dove il procuratore Karim Khan si autosospende dopo i sospetti su suoi comportamenti scorretti. Seguono cold case riaperti come la morte di Chiara Poggi. Apprendiamo pure dal ministro di Giustizia Carlo Nordio che dai violenti dobbiamo salvarci da sole rifugiandoci in chiese o farmacie e c’è pure il sondaggio della vergogna in un liceo di Bassano del Grappa, dove un ragazzo domanda ai compagni chi fosse più meritevole di essere uccisa tra Giulia TramontanoGiulia Cecchettin e Mariella Anastasi. Un mese fa, come ricorderete, in questa rassegna avevamo raccontato di altri liceali che inneggiavano a  Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per la morte di Giulia Cecchettin. Non è un buon segno.

QUI L’ARTICOLO E LA RASSEGNA COMPLETA SUL SITO UFFICIALE GIULIA GIORNALISTE.

Giulia Giornaliste si pone due obiettivi principali, sui media e nei media: modificare lo squilibrio informativo sulle donne anche utilizzando un linguaggio privo di stereotipi e declinato al femminile; battersi perché le giornaliste abbiano pari opportunità nei luoghi di lavoro, senza tetti di cristallo e discriminazioni.

Nel 2017 ha contribuito assieme alle Cpo Fnsi, Usigrai e al sindacato giornalisti del Veneto alla stesura del Manifesto di Venezia, per una corretta informazione sulla violenza di genere e contro ogni forma di discriminazione attraverso parole e immagini.

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